Pb sotto il cielo di roma

RaiFiction - LuxVide - Eos Entertainment Tellux - Bayerischer Rundfunk - Rai Trade in onda il 31 ottobre e 1 novembre su Rai Uno Sotto il cielo di Roma affronta in modo piuttosto diretto un argomento, ed un personaggio, che hanno trovato larga eco nella pubblicistica degli ultimi tempi. Pio XII, la sua figura pastorale di Papa e di vescovo di Roma, sono esaminati nel periodo dell’occupazione nazista della Capitale, in quella contingenza tragica contrassegnata soprattutto dalla drammatica ed esiziale deportazione di più di mille Non si poteva scrivere di Pio XII sfuggendo a questo snodo capitale della sua biografia, o eludendolo. Era sensato, invece, affrontarlo di petto, facendone Ma questo è stato come scrivere nella tempesta. A ondate successive, cicliche, durante la stesura la polemica è montata, le opinioni si sono fronteggiate nel dibattito quotidiano, spesso sono diventate atti politici o diplomatici dei governi, avendo quasi sempre al centro Pio XII, il suo operato, le sue omissioni, vere o Il nostro scopo era scrivere un racconto, e non formulare un giudizio storico. Non ne avevamo né la competenza né la missione. D’altra parte, affrontare i dati storici era Abbiamo lavorato come sempre si lavora in questi casi, documentandoci e lasciando maturare in noi stessi non una convinzione, quanto un’impressione. La consuetudine coi personaggi e con le vicende ha prodotto una sensibilità, generica quanto può esserlo il semplice buon senso, ma affatto casuale, e decisamente coinvolta. E’ attraverso di essa che lentamente abbiamo cercato di mettere in forma Un processo tutt’altro che scientifico, come si vede. Ma alla luce di quella sorta di buon senso, ad esempio, subito ci è parsa destituita di fondamento la cosiddetta leggenda nera di Pio XII, una delle vulgate più diffuse sul suo operato, che lo vede complice dei nazisti, e indifferente allo svolgersi del dramma degli ebrei. Lentamente, si dispiegava sotto i nostri occhi l’enorme complessità degli avvenimenti, e del contesto: un’Europa giardino di casa dei nazisti. Un Papa fra i pochissimi capi di stato ancora in possesso delle sue prerogative, ma insediato al centro di un territorio militarmente occupato. Una potenza, quella tedesca, al tracollo, e perciò più scomposta nella sua ferocia, e capace di colpi di coda micidiali. E poi Pacelli: un Pontefice di formazione ottocentesca e di estrazione diplomatica, alle prese con il più grande dramma del Novecento, e con scelte che nulla di diplomatico avevano, ma decidevano, all’istante, della vita o della morte di migliaia Possiamo dire che se un’accortezza storica, da parte nostra, c’è stata, essa è consistita nel cercare di restituire almeno in parte l’enorme complessità di quel contesto. Il Papa, la Chiesa, i tedeschi occupanti, e gli ebrei. E’ stato chiaro da subito, infatti, che la condizione per poter mettere in scena Pio XII, era di mettere in scena il loro martirio. E non certo per una questione di equidistanza. Ma perché è quel sequestro di vite umane, quel terribile sbiadirsi di voci , volti e storie, che deve sempre costituire lo sfondo incessante di quel momento storico. Solo avendo chiaro, in modo non rituale, il significato umano di quella razzia, si può iniziare a discutere, o anche solo a rappresentare, gli episodi legati ai mesi dell’occupazione nazista di Roma. E allo stesso tempo, con la stessa forza, dalla stessa radice di orrore, si impone un altro elemento, quello dei salvati. Nello specifico, dei salvati col consenso e l’iniziativa della Chiesa di Roma: nei conventi, nei seminari, nelle parrocchie. I libri di storia specificano, in una narrazione nella quale i numeri hanno la loro parte, che più di mille ebrei di Roma furono deportati sotto gli occhi del Papa, ma che migliaia se ne salvarono per suo E oggi ha il sapore di una distinzione capziosa dire che Pio XII ebbe parte passiva in quell’intervento, o non l’ebbe affatto. E’ questo lo scenario: ribollente, inquieto, deformato a tratti da fortissime pressioni ideologiche, e da prospettive falsamente lineari. Complesso, arduo e prematuro, forse, per un deciso giudizio storico. Ma ideale, invece, per chi con cuore sincero e passione si chini su di esso e tenti di raccontarne la storia. Roma, 8 settembre 1943. Dopo l'armistizio con gli Alleati, Roma è territorio occupato dalle truppe tedesche. Solo lo Stato Vaticano mantiene la sua neutralità. Da quando anche il Re d’Italia è fuggito, PIO XII (James Cromwell) è l’unico punto di riferimento per la città. Una scaramuccia tra truppe tedesche e civili dà il polso di una situazione che può esplodere da un momento all'altro. Sul teatro degli scontri, nasce l’amicizia tra un giovane partigiano, MARCO (Ettore Bassi) e DAVIDE (Marco Foschi), ragazzo ebreo che vive di espedienti. Davide è innamorato di una ragazza del ghetto di nome MIRIAM (Alessandra Mastronardi) che fa di tutto per scoraggiarlo. La giovane non approva lo stile di vita superficiale ed egoistico di Davide e sembra favorire il partigiano Marco, suo vecchio compagno di In Vaticano, il Papa si prodiga per risparmiare a Roma gli orrori della guerra e convoca il generale STAHEL, generale capo della piazza militare di Roma. Facendo appello alla sua coscienza cristiana, il Papa trova nel militare tedesco un insperato Ma Stahel è in minoranza nel comando tedesco a Roma. Karl WOLFF, l’ambizioso comandante delle SS in Italia, sta discutendo della cosiddetta “soluzione finale della questione ebraica” che dovrà essere applicate anche a Roma. La prima mossa sarà la richiesta di 50 chili d’oro alla comunità ebraica, quale prezzo della sua incolumità. Il Papa stesso ha dato piena disponibilità a colmare un eventuale disavanzo, ma non ce n’è bisogno. La comunità raggiunge il peso d'oro richiesto anche grazie ad una misteriosa donazione dell’ultimo momento, di cui Miriam scopre in Davide l’artefice. Colpita da questo gesto di generosità nascosta, Miriam ammette finalmente il suo Ma il pericolo non è sventato, la richiesta d'oro è stato solo un diversivo. All’alba del 16 ottobre le truppe tedesche rastrellano il ghetto. Oltre mille le persone arrestate, tra cui il padre ed il fratellino di Miriam che, invece, si salva miracolosamente proprio come Davide nascostosi fortunosamente ai tedeschi. Appresa la notizia della retata, il Papa fa pressione su Stahel attraverso Padre Pancrazio Pfeiffer, il quale ottiene la cessazione dei rastrellamenti. Gli ebrei rastrellati vengono tradotti alla stazione Tiburtina su un treno con destinazione ignota. Miriam si precipita là, ma fa appena in tempo a vedere suo padre allontanarsi per sempre. Intanto, Davide è alla disperata ricerca della sua amata, ma è costretto a desistere e trovare rifugio nel convento del Sacro Cuore, dove ritrova Intanto il Papa non nasconde la sua angoscia: si è sempre affidato alla via diplomatica, ma si può scendere a patti con il Male? Pio XII non può fare a meno di ritornare con la mente al dramma dei vescovi olandesi la cui denuncia delle violenze naziste aveva provocato un inasprimento delle persecuzioni. In quella circostanza Pio XII, già sul punto di far sentire la sua voce, aveva alla fine rinunciato: quale più feroce rappresaglia avrebbe scatenato Berlino, se, invece dei vescovi, fosse stato il Papa a Nei conventi e nelle chiese della capitale i rifugiati sono decine di migliaia e Pio XII in persona predispone che non manchino aiuti e supporto materiale. In Curia qualcuno mormora temendo che sia messa a rischio la neutralità dello Stato Vaticano stesso, ma Pio XII non sente ragioni e continua nella sua azione facendo nuovamente pressione su Stahel per consolidare l'inviolabilità extraterritoriale delle istituzioni ecclesiastiche dove, fra gli altri, vi sono rifugiati moltissimi ebrei. Davide è al sicuro al convento ma non riesce a darsi pace: deve ritrovare Miriam. La ragazza, svuotata di ogni speranza ha trovato impiego in incognito come cameriera Intanto al comando tedesco si progetta sempre più concretamente di rapire il Papa e stroncare anche in questo modo tutta la rete di sostegno che ad ebrei e ricercati sta Stahel è l’unico che considera una follia attentare alla libertà di Pio XII, ma ormai il suo appoggio alla Santa Sede è troppo evidente e il suo trasferimento sul fronte russo In Vaticano, Monsignor MONTINI (Cesare Bocci), fidato collaboratore del Papa, appreso del rischio che Pio XII possa essere rapito, lo invita a lasciare la città al più presto, ma il Papa rifiuta categoricamente: il suo posto è Roma. Con l’aiuto di Marco, Davide riesce a introdursi nella villa tedesca, trovare Miriam, ancora traumatizzata, e condurla via con sé. I tre fanno ritorno al convento, dove, padre Pfeiffer, in vista di un’eventuale irruzione, accetta che anche i civili indossino Quando una squadra di nazifascisti irrompe effettivamente nel convento, Miriam, Davide e Marco, riescono ancora una volta a salvarsi. Ma poi, mentre gli alleati sono alle porte di Roma ed i tedeschi si preparano a dare battaglia “strada per strada”, Marco fugge dal convento per unirsi ai partigiani dopo aver saputo dell'attentato di via Rasella. Davide si getta alla ricerca dell'amico, ma non riesce ad evitare che venga ucciso dai tedeschi proprio fuori dalle mura del convento. È l’ultimo sussulto di un’occupazione che si avvia alla conclusione sotto la pressione dell’avanzata alleata. Il comando tedesco è in smobilitazione e il generale Wolff si reca dal Papa per pregarlo di trattare una pace separata fra la Germania e le potenze alleate. Il Papa non può che declinare ma, invece, prima di benedirlo chiede a Wolff di risparmiare la città durante la ritirata. Commosso dal Giudizio Universale della Cappella Sistina, Wolff accoglie in toto le richieste del pontefice. Mentre Davide e Miriam si sposano secondo il rito ebraico, le truppe americane entrano in città. Roma è finalmente libera, in Piazza San Pietro si riversa un'enorme folla di romani grati a quel Papa che non li ha mai abbandonati. Il regista canadese Christian Duguay compie i suoi primi passi nei primi anni ’80 in serie televisive quali I Viaggiatori delle Tenebre e William Tell prima di essere attratto dal cinema commerciale degli studios americani. Durante la sua permanenza negli Stati Uniti, Christian Duguay dirige film come L’Incarico, prodotto da Sony Picture Entertainment, con Ben Kingsley, Aidan Quinn e Donald Sutherland, e Screamers – Urla dallo Spazio, l’adattamento di un racconto di P.K. Dick, distribuito dalla Columbia Pictures. Tuttavia, la sua reputazione si consolida con una serie tv: la sua spettacolare versione della vita di Giovanna d’Arco, con Leelee Sobieski nel ruolo principale, Peter O’Toole e Shirley MacLaine. La vita di Giovanna d’Arco è un enorme successo, con 13 nomination agli Emmy tra cui “Regia di alto livello per una Miniserie o un Film” e “Miniserie di Alto Livello” e 4 nomination ai Golden Globe. Christian Duguay continuerà a realizzare film di altissimo livello per la televisione con stelle di prima grandezza durante l’intera sua carriera cinematografica, raccogliendo prestigiosi riconoscimenti e vincendo il Premio Gemini per la migliore regia col film Million Dollar Babies nel 1994. Il talento di Duguay si mette in risalto con L’Arte della Guerra, budget di 30 milioni di dollari e Wesley Snipes protagonista, distribuito dalla Warner Brothers. Il film è un successo al botteghino alla sua uscita negli Stati Uniti e si classifica come il film con i maggiori introiti in Canada per l’anno 2000. Duguay è contento dei suoi successi hollywoodiani ma non vuole che compromettano la propria integrità artistica. A seguito della sua decisione nel 2002 di affrontare nuove sfide nella carriera e avendo rifiutato progetti di film d’azione (compreso Terminator 3), Christian Duguay dirige la miniserie Il Giovane Hitler, con Robert Carlyle, nominata per 7 Emmy tra cui quello per la migliore miniserie. Nel 2005 Duguay produce, dirige e cura la fotografia della prima miniserie di Lifetime Networks nominata per i premi Emmy/Golden Globe/Gemini dal titolo Human Trafficking, con Mira Sorvino, Donald Sutherland, Robert Carlyle, Remy Girard, Duguay produce, dirige e cura la fotografia del lungometraggio Boot Camp, che racconta la storia dell’industria statunitense dei centri di riabilitazione militareschi, un giro d’affari di milioni di dollari e privo di controlli legislativi. Nel 2007-2008, Duguay cura la regia della miniserie dedicata alla vita della leggendaria stilista di moda Coco Chanel, con Barbora Bobulova, Shirley MacLaine e Nel 2009 va in onda su Rai Uno con grande successo Sant’Agostino, interpretato da Alessandro Preziosi e Monica Guerritore. Sotto il cielo di Roma è la sua terza Nato nel 1940 a Los Angeles ma cresciuto a Manhattan, James Cromwell, figlio del noto regista John Cromwell, studiò recitazione sin da giovane iniziando presto a calcare i palcoscenici teatrali, da Shakespeare e Cechov all’off Broadway più sperimentale. L’incontro con la televisione avviene molto tardi ma gli dà subito notorietà. Nel 1974 appare nella celebrata sit com All in the family e da allora sono numerose le apparizioni di successo sul piccolo schermo americano. Ricordiamo fra le serie Tv più importanti: The Twilight Zone (1985), Star Trek (1995-6 e 2001), ER (2001), Six Feet Under (27 episodi: 2003-05), 24 (8 episodi, 2007) e una partecipazione nella premiata miniserie Angels in America (2003). Nel 2005 partecipò al Giovanni Paolo II prodotto da Lux Vide per Rai 1. Le prove cinematografiche più note sono state: Babe,maialino coraggioso (1995), L.A. Confidential (1997), RKO 281 (1999, dove interpreta il magnate Hearst), Il miglio verde (1999), Space Cowboys (2000, diretto da Clint Eastwood), The People vs. Larry Flynt (1996, regia di Milos Forman), The Queen (2006, interpreta Filippo d’Edinburgo accanto al premio Oscar Helen Mirren), Spiderman 3 (2007, regia di Sam Raimi) e W (2008, regia Oliver Stone). CURIOSITA’ Ha interpretato 4 volte il presidente degli Usa: è stato l’immaginario presidente Fowler in The Sum of All Fears (2002) ed il presidente Newman in West Wing (1999, episodio 1). Ha poi interpretato i veri Lyndon B. Johnson e George Bush padre, rispettivamente nella miniserie Tv RFK (2002) ed in W di Oliver Stone (2008). Sta per interpretare per la quinta volta un presidente, di nuovo Lyndon Johnson, in una miniserie sulla vita di John Kennedy, in onda negli Usa nel 2011. RICONOSCIMENTI 3 nomination agli Emmy per Six Feet Under (2003), ER (2001) e per RKO 281 (1999). 1 nomination agli Oscar come miglior non portagonista per Babe, maialino coraggioso (1995) PREMI 2009 Roma Fiction Fest – PREMIO TV SORRISI E CANZONI migliore attrice - fiction italiana edita. Vincitrice della XXVIIIa edizione del premio Key Award nella rassegna italiana di film pubblicitari, Milano Aprile 2002 per FRESCO BLU. Vincitrice del Premio Napoli Cultural Classic nella settima edizione nell’anno 2007 PREMI Diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica “SILVIO D’AMICO”, ha ricevuto il Premio Coppola Prati per il 2003 e il Premio UBU per il teatro quale “Miglior attor giovane per l’anno 2003”. Premio del Festival di Annecy 2004 al miglior attore per il film “FAME CHIMICA”. (2004/2005) Premio dell’Associazione Critici Italiani come migliore attore rivelazione (2005) Premio FLAIANO quale “Miglior attor giovane teatrale” (2005) Premio “Olimpici del Teatro 2005” come migliore attore giovane – Sacher Film Festival. Premio della critica teatrale miglior spettacolo dell’anno “LA CENA DELLE CENERI” (2006) TEATRO 2008 – “IL VICARIO” di Rolf Hochhuth 2007 – “MOBY DICK” da Herman Melville 2005 – “LA CENA DELLE CENERI” di Giordano Bruno 2004 – “EDOARDO II” di Cristopher Marlowe – ruolo: Gaveston 2004 – “BESTIA DA STILE” di P. P. Pasolini 2004 – “VERBO’” di Giovanni Testori 2003 – “PORCILE” di P. P. Pasolini 2002 – “GAGARIN WAY” di Gregory Burke 2002 – “QUERELLE DE BREST” di Jenet 2001 – “STRETTA SORVEGLIANZA” di Jenet 1999 – “TODAVIA CANTAMOS” di Alejandro Buchelli 1998 – “TRAGEDIE IN 2 BATTUTE” di A. Campanile 1998 – “IFIGENIA IN AULIDE” di Euripide 1998 – “ASSASSINIO NELLA CATTEDRALE” di Eliot 1997 – “PAESE DI MARE” di N. Ginzburg 2006 – “NELLE TUE MANI” – protagonista 2002 – “LE INTERMITTENZE DEL CUORE” 1999 – “TARTARUGHE DAL BECCO D’ASCIA” 1998 – “CLARA WHITE” cortometraggio di Ciro De Caro 2010 – “GENTE DI MARE 3 e L’ISOLA” 2009 – “SOTTO IL CIELO DI ROMA – PIO XII” 2007 – “ALDO MORO” – Ruolo: Mario Moretti 2004 – “VIRGINIA – LA MONACA DI MONZA” DOPPIAGGIO “LE LACRIME DELLA TIGRE NERA” Dir. Mario Maldesi “KHASR” Dir. Massimiliano Alto “I GUARDIANI DELLA NOTTE” Dir. Tonino Accolla TELEVISIONE: 2010 Sotto il cielo di Roma. Regia di Christian Duguay. 2008 Nel nome del figlio. Regia di Alberto Simone. 2008 La ragazza dei rospi. Regia di Guido Chiesa. 2007 Il generale dalla Chiesa. Regia di Giorgio Capitani. 2006 L’uomo della carità. Vita di Luigi di Liegro. Regia di Alessandro de Robilant. 2005 Grandi domani. Regia di Vincenzo Terracciano. 2003 Il papa buono. Regia di Ricky Tognazzi. 2001 Distretto di polizia II. Regia di Antonello Grimaldi. 2001 Un delitto impossibile. Regia di Antonello Grimaldi. 1998 Viola. Regia di Donatella Maiorca. 1996 Passaggio per il paradiso. Regia di Antonio Baiocco. 1994 Prestazione straordinaria. Regia di Sergio Rubini. 1993 Condannato a nozze. Regia di Giuseppe Piccioni. 2010 Sotto il cielo di Roma. Regia di Christian Duguay. 2009 Sant’Agostino. Regia di Christian Duguay. David Copperfield. Regia di Ambrogio Lo Giudice Chiara e Francesco. Regia di Fabrizio Costa 2006 Giovanni Paolo II. Regia di John Kent Per l'elaborazione del soggetto originale e della sceneggiatura del progetto "Sotto il cielo di Roma", il reparto Editoriale Lux Vide e gli autori coinvolti hanno preso in considerazione il periodo di storia italiana compreso fra l'estate del 1943 (bombardamenti di Roma e armistizio dell'8 settembre) e il 4 giugno del 1944 (ingresso degli Alleati anglo-americani in Roma). Nell'arco di questi nove mesi, particolare attenzione è stata riservata alla figura e all'operato del pontefice Pio XII. Di seguito una breve bibliografia delle opere consultate: • Andrea Riccardi, L'inverno più lungo. 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma, • Andrea Riccardi, Il potere del Papa. Da Pio XII a Giovanni Paolo II. Laterza, 1993. • Giovanni Maria Vian (a cura di), In difesa di Pio XII. Le ragioni della storia. • Pio XII. L'uomo e il Pontificato. Pontificio Comitato di Scienze Storiche. (Catalogo Mostra in Vaticano) Libreria Editrice Vaticana, 2008. • Alessandro Angelo Persico, Il caso Pio XII. Mezzo secolo di dibattito su Eugenio • Giovanni Sale, Hitler, la Santa Sede e gli ebrei. Con i documenti dell'Archivio • Pierre Blet, Pio XII e la Seconda Guerra Mondiale negli Archivi Vaticani, San Paolo, • Enzo Forcella, La Resistenza in convento, Einaudi, 1999. • Fausto Coen, 16 ottobre 1943. La grande razzia degli ebrei di Roma. Giuntina, 1993. • John Cornwell, Il Papa di Hitler. La storia segreta di Pio XII, Milano, 2000 • Alessandro Duce, La Santa Sede e la questione ebraica (1933-1945). Edizioni • Giovanni Miccoli, I dilemmi e i silenzi di Pio XII. Vaticano, Seconda Guerra Mondiale e Shoah. Bur, Nuova edizione aggiornata, 2007. • Andrea Tornielli, Pio XII. Eugenio Pacelli, un uomo sul trono di Pietro, Mondadori, • Andrea Tornielli, Pio XII, il Papa degli Ebrei. Piemme, 2002. • Angelozzi Gariboldi, Pio XII, Hitler e Mussolini, Milano, 1988. • Antonio Gaspari, Gli ebrei salvati da Pio XII. Logos, 2001. • Michael Phayer, Il Papa e il diavolo. Pio XII, Hitler e l'Olocausto: la posizione della chiesa dall'ascesa del nazismo alla condanna ufficiale dell'antisemitismo, Newton • Renato Moro, La Chiesa e lo sterminio degli ebrei, Il Mulino, 2009. • Peter Godman, Hitler and the Vatican. Inside the secret archives that reveal the new story of the nazis and the Church, Free Press, 2004. • Robert Katz, Roma città aperta. Settembre 1943 - Giugno 1944, Il Saggiatore, 2009. • Margherita Marchione, Pio XII. La verità ti farà libero. Libreria Editrice Vaticana, • Margherita Marchione, Did Poe Pius XII help the Jews? Paulist Press, 2007. • Umberto Tarsitano, Il messo di Dio. Pio XII e i mass media. Lulu, 2008. • Martha Schad, La signora del Sacro Palazzo. Suor Pascalina e Pio XII, San Paolo, • Carlo Felice Casula, Domenico Tardini (1988-1961). L'azione della Santa Sede nella crisi fra le due guerre. Edizioni Studium, 1988. La Lux Vide è una società leader nel produzione di fiction in Europa. Fondata nel 1992 da Ettore Bernabei insieme ad un gruppo di imprenditori italiani, Lux Vide nasce con lo scopo di produrre programmi televisivi di alto valore artistico e culturale, destinati L’azienda si fa subito conoscere in tutto il mondo per il progetto BIBBIA: 21 prime serate televisive prodotte fra il 1994 e il 2002 per Rai Uno e vendute in 140 paesi. La miniserie “Joseph” ha vinto il prestigioso Emmy Award, l’Oscar della Tv americana, mentre “Jesus”, co-prodotta con la CBS, ha ottenuto un rating di 25 milioni di spettatori negli Stati Uniti, oltre ad una seconda nomination agli Emmy. Dopo il progetto BIBBIA, Lux Vide si è impegnata nella realizzazione di miniserie evento sui grandi personaggi del Novecento. Il primo episodio, “Papa Giovanni”, trasmesso da Rai Uno nell’aprile 2002, ha ottenuto lo share record del 52% . Nel 2003 è l’anno del grande successo di “Madre Teresa”, seguito da un ciclo di fiction per Rai 1 dedicato alle storie dei santi (“Padre Pio”, “Don Bosco” e “Chiara e Francesco”, fra gli Con questi progetti la Lux Vide è riuscita nell’impresa di divulgare le radici cristiane attraverso il medium televisivo, coniugando le grandi ambizioni artistiche con il Nel 2005 è stata la volta di “Giovanni Paolo II”, con Jon Voight (nominato miglior attore agli Emmy Awards) e nel 2009 di “Paolo VI - Un Papa nella tempesta”. La miniserie sulla vita di Karol Wojtyla è stata vista da 13 milioni di spettatori ed è stata co-prodotta con il supporto della CBS e della TVP polacca. La Lux Vide ha sempre cercato di orientare le sue scelte produttive verso il mercato internazionale, coinvolgendo partner di alto profilo in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2007 viene realizzata “Guerra e Pace” (in quattro puntate) dal romanzo immortale di Tolstoj. Un’impresa titanica - 7 paesi coproduttori- con un investimento economico senza precedenti nel panorama televisivo europeo. Le ultime coproduzioni di successo sono state “Soraya”, “Callas Onassis”, “Coco Chanel” e “Pinocchio”. Per “Coco Chanel” la Lux Vide ha ottenuto la nomination come miglior miniserie e miglior attrice (Shirley MacLaine) agli Emmy Awards 2009 ed una nomination ai Accanto alla storia contemporanea, Lux Vide ha voluto far rivivere anche il passato più lontano. Il progetto IMPERIUM è una collana di miniserie dal respiro internazionale (tra i protagonisti: Omar Sharif, Peter O’Toole e Charlotte Rampling) che racconta la grandezza ed il declino dell’antica Roma. “Augusto”, Nerone”, “San Pietro” e “Pompei” sono gli emozionati capitoli di un percorso conclusosi con il successo televisivo di “Sant’Agostino”. Ma Lux Vide è anche leader nella lunga e media serialità di casa nostra. La serie di punta è “Don Matteo”, ormai un classico della televisione italiana arrivato alla settima stagione, e “Ho sposato uno sbirro”, la rivelazione della passata stagione, di cui è attualmente in onda la seconda serie. Fra le miniserie ricordiamo le biografie dedicate a “Meucci”, “Edda Ciano” ed “Enrico Mattei”. Ad oggi Lux Vide ha prodotto film per un totale di quasi 500 ore di programmazione televisiva di alta qualità per il prime-time.

Source: http://www.luxvide.it/upload/pdf/123.pdf

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